Per anni terribilmente démodé, è tornata a dettare le regole del look maschile. La barba è la nuova “ossessione”.
Nei Seventies la barba era un simbolo di ribellione nei confronti dell’establishment ed era lunga, folta e incolta come quella di Gesù. Qualche anno dopo non era neppure contemplata: nel decennio più edonista del Ventesimo secolo, era improponibile a qualsiasi livello. Con l’arrivo del Grunge e i primi anni Novanta, la barba torna timidamente a crescere sulle gote dell’uomo alternativo, ma non entra a far parte dell’immaginario fashion “alto” e occorre attendere l’arrivo del Terzo Millennio – con i pizzetti glamour di Johnny Depp, Brad Pitt e Leonardo DiCaprio – per la sua riabilitazione, che si è compiuta soltanto negli ultimi tempi. Ovvero, da quando ha cessato di essere out, per diventare cool. Dannatamente cool.
Modelli irsuti
Confuso dalle tendenze Metrosexual, l’uomo del 2014 soffre di ansia da prestazione e annovera tra le sue grandi conquiste l’introduzione della barba alle sfilate di moda maschile. L’italiano Sasha Marini è uno dei modelli più apprezzati di questa new wave irsuta e la sua campagna travel shirt “Il Centimetro”, dissacratoria e controcorrente ha per protagonisti altri due “rinnegati” super fashion, l’inglese Ricki Hall e il francese Benjamin Dukhan. Segni particolari: barbutissimi.
Arty Beard
Se il male modelling ha dimostrato un’apertura nei confronti della barba, come ha reagito l’universo arty in rete? La risposta, entusiasta, arriva dal blog “Will it Beard”, organizzato dalla coppia Thiot che ha messo online un Tumblr fotografico a metà strada tra velleità artistiche e il tentativo di rendere più vivace il ménage familiare. Pierce, il marito, si è fatto crescere una lunga e folta barba che la moglie Stacy fotografa puntualmente, dopo averla rimpinzata con oggetti della quotidianità, come cotton fioc, bigodini, pennarelli, matite e ammennicoli di ogni sorta. L’ esito finale è quanto di più originale si sia mai visto in termini di beard style, vera e propria ossessione del momento, che internet ha alimentato con blog come questo o della celebrità Isaiah Webb, meglio noto come Mr. Incredibeard.
Pirlo & Co.
In principio fu David Beckham. Se escludiamo alcuni irsuti (e incolti) calciatori degli anni Settanta – e lo stile rustico del corpulento rugbista della nazionale italiana Martin Castrogiovanni – è stato il marito di Victoria Adams a rilanciare la barba come tratto cool nel mondo dello sport, alcuni anni or sono. Da quel momento, gli epigoni non si contano più…
Primo tra tutti il centrocampista della Juventus e degli Azzurri di calcio Andrea Pirlo, vera e propria icona di eleganza sportiva al maschile. Signorile e raffinata, quanto virile e austera, la sua barba è diventata la prova di come la capacità di tirare sublimi calci di punizione possa essere, in alcuni casi, direttamente proporzionale alla classe che un calciatore sa esprimere anche fuori dal campo. E se Pirlo ha rilanciato un trend, che ha il carattere “vintage casual deluxe” tipicamente hipster, i suoi colleghi non sono certo rimasti a guardare, e la lista di calciatori irsuti è diventata sempre più lunga: Arda Turan, Matthias Holst, Tim Howard, Olof Mellberg (per citarne alcuni). A Davide Moscardelli, infine, va una menzione speciale: la sua mitica barba è da tempo la più lunga, folta e curata di tutta la Serie A.
Al cinema
Inconcepibile fino a qualche anno fa, la barba al cinema era appannaggio di grandi caratteristi come Robin Williams o Jack Black, fisionomie particolari per ruoli ben precisi, sconvenienti alla perfezione dei bellissimi del grande schermo. Un viso “rovinato” dalla peluria sarebbe stato un sacrilegio, un imperdonabile passo falso per l’ avvenenza di certi volti “immagine” della bellezza maschile secondo i rigidi canoni hollywoodiani. Richard Gere, Harrison Ford e Tom Cruise non erano certo glabri ma quante volte, all’apice delle loro carriere, hanno osato coprire i loro lineamenti con il burqa della barba?
Ora le cose sono cambiate e il più atavico tra i simboli di virilità è diventato un plus, grazie anche all’insistenza di star del calibro di George Clooney e Russell Crowe.
Diversissimi tra loro, per quanto accomunati dagli occhi chiari, Jared Leto e Michael Fassbender sono i visi barbuti più en vogue del momento. Il primo, Leto, – vincitore dell’Oscar e del Golden Globe come migliore attore non protagonista in Dallas Buyers Club si è presentato agli ultimi MTV Movie Awards con capelli lunghi, occhiali da sole e (ovviamente) barba. Nel film, Jared Leto era completamente rasato per esigenze di copione, ma la sua metamorfosi per il transgender Rayon gli è valsa il riconoscimento per la “migliore trasformazione cinematografica dell’anno”.
Più elegante e compito, Michael Fassbender ha portato le sue irsute guance sul set di 12 anni schiavo, ma ha dovuto radersi per X-Men: Giorni di un futuro passato. Peccato… con la sua aristocratica barba rossiccia è tutta un’altra storia.
Il fenomeno Conchita
Arriva dalla terra di Mozart il personaggio pop dell’anno, la drag queen austriaca Conchita Wurst che ha vinto l’ultimo Eurovision Song Contest con abiti e sembianze femminili e… barba. La sua Rise Like a Phoenix è un trionfo.
Facce da competizione
Amanti delle più strane kermesse, irriducibili dei look più eccentrici, segnatevi questo appuntamento: Portland, 25 ottobre 2014. Se vi capitasse di trovarvi tra Seattle e San Francisco, infatti, potreste fare un salto in Oregon e assistere al più grande raduno di barbuti del mondo, in gara per aggiudicarsi uno dei premi conferiti dal Just for Men World Beard and Moustache Championships. Lo scorso anno l’evento si è tenuto a New Orleans, con grande successo e l’assegnazione di award come: Musketeer, Imperial Moustache, Full Beard Garibaldi e Freestyle Partial Beard.
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