Intervista ai vincitori (categorie L'Oréal Professionnel e Cosmoprof) del concorso UnitedProFuture.
Intervista a Giancarlo Rodia che si è aggiudicato l'Award L'Oréal Professionnel.
Colore e materia sono gli elementi principali della proposta moda premiata da L'Oréal Professionnel. Giancarlo Rodia, l'autore del concept, la descrive come il risultato di una visione molto personale nata sulla scia del desiderio di usare un materiale come la corda da abbinare ai capelli.
Come hai avuto l'idea per la cover?
Sinceramente non ho una dinamica mentale per trovare l'ispirazione. Dipende molto da come mi sento, dall'umore… Tutto è partito dalla voglia di legare qualcosa. Con quell'immagine volevo esprimere un concetto personalissimo e ci sono riuscito.
Perché hai scelto di partecipare al concorso?
Avevo voglia di gareggiare, di mettermi alla prova. E che effetto ti fa sapere che hai vinto? Ovviamente sono felice e lusingato, perché è la dimostrazione che una giuria ha apprezzato una mia creazione.
Come ti sei sentito durante il lavoro sul set?
Mi sono trovato a mio agio, anche perché l'organizzazione faceva di tutto perché non mi sentissi fuori luogo. L'esperienza per me non era nuova, ma è stata sicuramente diversa dalle altre.
Quanto e come è stato diverso dal lavoro in salone?
Le differenze di impegno tra shooting e lavoro del negozio non sono tante, mentre è sicuramente diverso il “traguardo”. Per me sarebbe bellissimo vedere una cliente uscire dal mio negozio con i capelli tutti avvolti da corde come nella mia proposta, ma mi dicono che farebbero fatica a guidare! Ovviamente, in salone cerco di avvicinarmi alle richieste dei clienti, senza però snaturare la mia visione, l'immagine che ho di loro. Insieme troviamo il look più adatto per oddisfare entrambi, cliente e parrucchiere.
Intervista a Giada Capuano che si è aggiudicata l'Award Cosmoprof.
Duro lavoro e preparazione accurata sono gli assi nella manica di Giada Capuano – Giada C – la giovane parrucchiera che ha firmato la proposta per la cover premiata con l'Award Cosmoprof. Un'idea moda forte, fuori dal coro, che punta sulla tecnica e sull'originalità.
Perché hai deciso di partecipare a UnitedProFuture?
Migliorare sempre è fondamentale in questo lavoro. La sfida è offrire un servizio migliore alle mie clienti. Per farlo, è necessario avere il coraggio di mettersi in gioco e confrontarsi, uscire dal proprio guscio protettivo che spesso si crea all'interno del salone per mettere alla prova le proprie capacità. UnitedProFuture mi è sembrata l'occasione giusta per farlo.
Come hai reagito quando hai saputo che avevi vinto?
È stata una soddisfazione enorme! La preparazione è stata tanta e fondamentale per vincere, quindi la notizia è stata il coronamento perfetto di un percorso di studio e prove. Quando l'impegno poi viene riconosciuto e ripagato in pieno con una vittoria, come in questo caso, è inutile dire che è una sensazione fantastica..
Come hai vissuto i giorni di live shooting? Un'esperienza nuova?
È nel mio Dna mettermi in gioco nelle situazioni più diverse. E, per le caratteristiche della mia preparazione, ho avuto la possibilità di partecipare come lookmaker sia a sfilate sia a servizi fotografici per la moda, la televisione e la fotografia professionale. Questo però non ti protegge mai dalla tensione di situazioni che rimangono comunque nuove. Per me quell'emozione, che ho provato forte anche nello shooting di UnitedProFuture, è fondamentale per esprimere al meglio la mia voglia di fare bene e dare il massimo. E a quanto pare ha funzionato anche questa volta!
Che differenze hai trovato rispetto al tuo lavoro quotidiano in salone?
Il risultato finale che ha vinto il premio non deriva dall'intuizione di un momento, ma da un cammino di preparazione. Quando si è lì però, fuori dal proprio “recinto di sicurezza”, in mezzo a modelle e fotografi dove hai solo pochi minuti per dare il meglio, è inevitabile che sia l'emozione a farla da padrone e se sai incanalarla attraverso una solida preparazione tecnica, ti può portare a risultati davvero elevati. Piegare quella forza per farla lavorare per noi è fondamentale. Ed è qualcosa che non si può imparare stando chiusi nel proprio salone.
Da dove ha tratto l'ispirazione per l'immagine della cover?
A Londra, dove ho studiato per molto tempo, ho imparato che l'utilizzo di oggetti importanti nelle acconciature può portare a risultati sorprendenti se riesci a trovare il giusto equilibrio fra le forme esagerate e la modella. Devi trovare l'equilibrio sul filo della bellezza estrosa di un'acconciatura importante. Per ogni persona esiste la giusta acconciatura, il mio compito è trovarla. Penso di esserci riuscita, anche questa volta, lavorando molto con la modella durante la preparazione senza fermarmi ai primi risultati, spingendo il limite sempre un po' più in là, senza paura. È stato bello vedere che il mio esperimento è riuscito! Dal punto di vista tecnico, rapidità, precisione e un uso originale degli strumenti sono i miei punti fermi. Rileggere i propri strumenti e utilizzarli al di fuori della loro funzione primaria, è un'espressione creativa di questo lavoro che spesso viene seppellita dalla routine del salone e che non bisogna mai dimenticare. La rapidità e la precisione si costruiscono con l'esperienza e la determinazione di chi fa questo lavoro con vera passione.