Dopo l'intervista a Raffaele Serra, il vincitore dell'award di Estetica, continua il nostro viaggio alla scoperta dei giovani talenti che hanno vinto il concorso UnitedProFuture.
Intervista a Ginevra Guillen Palomino che si è aggiudicata l'Award Maletti.
Tutta l'energia dei 18 anni. Ginevra è la giovanissima vincitrice dell'Award Maletti nell'ambito del live contest di UnitedProFuture organizzato da L'Oréal Professionnel al Cosmoprof di Bologna. Volume esagerato, echi da favola e un tocco tecnologico sono gli elementi della sua proposta. Un hairlook che ha convinto la giuria. “È stata una bella soddisfazione personale – ci racconta Ginevra – essere piaciuta così al primo colpo alla giuria esperta nel settore e al resto dei visitatori, che si fermavano a guardare mentre preparavo la mia modella”.
Perché hai partecipato al concorso?
È stato il mio titolare a segnalarmelo e a motivarmi ad iscrivermi. Ho scelto di partecipare perchè ho subito pensato che poteva essere una nuova esperienza per la mia carriera, dato che ho cominciato a fare questo mestiere da pochi anni. Mi sono detta: “È impossibile che io vinca, sono giovane e non ho ancora molta esperienza, ma vincitrice o meno farò un'esperienza nuova che ricorderò sempre”.
E quando hai saputo che avevi vinto?
Non me lo aspettavo proprio! L'ho saputo attraverso Facebook e pensavo fosse uno scherzo. Quando sono entrata nel sito e ho capito che era tutto vero sono rimasta dieci secondi senza fiato. Poi ho chiamato mia madre e il mio titolare.
Come hai vissuto le giornate del live shooting? È stata un'esperienza nuova o avevi già partecipato a servizi fotografici?
Appena arrivata mi sentivo un po' a disagio, avevo la sensazione di essere entrata nella tana dei lupi. Ero circondata da persone esperte e poi c'ero io, una piccola parrucchiera alle prime armi. Per me UnitedProFuture è stata un'esperienza totalmente nuova, mi è piaciuta tantissimo.
Come hai avuto l'ispirazione per l'immagine della cover?
L'acconciatura che ho eseguito aveva come elemento di ispirazione il ghiaccio. Personalmente ho una passione per i volumi molto evidenti e le acconciature con una struttura verso l'alto. In una prima fase avevo pensato a un'acconciatura troppo semplice, poi in un momento di riposo in salone ho disegnato l'acconciatura di base e ho aggiunto nuovi dettagli, ispirandomi ai led che hanno i miei genitori nella loro attività.
Che differenze hai trovato fra il tuo lavoro quotidiano in salone e quello durante il servizio fotografico?
Sono due mondi totalmente diversi collegati dal fil rouge che è il lavoro dello stilista. In salone soddisfi i desideri dei clienti e crei l'atmosfera per farli sentire bene. In un servizio fotografico è l'acconciatore il protagonista, che esprime la propria fantasia e le proprie idee. Durante i miei 40 minuti di lavoro la musica mi è stata di grande aiuto per trovare la carica e finire il lavoro nel migliore dei modi.
Intervista a Enrica Schettino che si è aggiudicata l'Award Nikon.
Un'esperienza nuova, ricca di emozioni. Così Enrica Schettino racconta la sua esperienza a United Pro Future. Enrica si è aggiudicata l'Award Nikon, uno degli sponsor dell'iniziativa, grazie a uno scatto romantico e dalle suggestioni vintage. “Ho scelto di partecipare al concorso per portare nella mia valigia l'emozione di creare, l'emozione di affrontare un concorso, l'emozione di imparare, l'emozione di raccontare tra quei capelli la mia storia. Per condividere l'arte della bellezza e della passione del nostro mestiere”.
Cosa hai pensato quando hai saputo che avevi vinto?
Ho pensato: “non ci posso credere! Ce l'ho fatta!”. Mi sono commossa e con l'abbraccio del mio staff mi si è riempito il cuore. Anche se la vittoria più bella è stata lo sguardo di mia madre.
È stata un'esperienza nuova? Avevi partecipato a servizi fotografici?
Nel giorno dello shooting ero emozionatissima, sono stata affiancata da professionisti con cui ho condiviso l'entusiasmo di lavorare a un progetto e di migliorare insieme l'immagine della modella. Non avevo mai partecipato a un servizio fotografico, è stata un'esperienza così bella che la rifarei anche adesso, subito.
Come hai costruito l'immagine della cover?
Mi sono ispirata allo stile anni Trenta, per dimostrare che anche con il passare del tempo eleganza e raffinatezza saranno sempre frutto di successo.Volevo uno stile coerente al mio modo di lavorare, senza cambiare niente da come lo avevo immaginato nella mia testa.
Che differenze hai trovato fra il lavoro in salone e quello del servizio fotografico?
Durante il servizio fotografico mi sono sentita una vera protagonista, un'emozione incredibile. Non mi sono posta limiti, in questo concorso ho solo seguito me stessa, il mio cuore, e ho dato il massimo. L'idea è nata nella mia immaginazione in questo modo e in questo modo l'ho realizzata.