5 Giugno 2023

Adriana Valles: quando la vita è un romanzo

Sta per essere pubblicato, e verrà presentato al Cosmoprof il 5 aprile, “Le orme dell'orso”. Storia di una donna forte e coraggiosa. Che di lavoro fa la parrucchiera.


“Sono nata a Mendoza in un giorno di autunno su cui si appoggiavano foglie tra il giallo e il rosso in una altalena di vento che accompagnava generoso il mio ingresso.”
Inizia così “Le orme dell’orso”, libro raccontato dalla nota hairstylist Adriana Valles e trasformato con grande sensibilità in pagine trascinanti dalla scrittrice Francesca Boari, che di Adriana è amica da lungo tempo.

Ma da dov’è nato questo desiderio di raccontarsi? Perché fare della propria vita un romanzo?
“Perché lo era già di per sé – risponde Valles, nata in Argentina il 1° ottobre 1957 – ed evidentemente perché doveva succedere. Prima è stata solo un’idea poi, parlandone con Francesca, l’idea è diventata racconto e il racconto parole scritte e organizzate da lei sul filo dei miei ricordi, delle mie esperienze, della mia rabbia, della mia riconciliazione, della mia conversione”.

Vorremmo saperne di più, ma niente da fare: fino al 5 aprile, quando alle ore 15.00 (HairRing, padiglione 25, stand A120) il libro verrà lanciato ufficialmente al Cosmoprof, non si può… tutto è top secret, a partire dal titolo. “Posso solo dirti – accenna Adriana – che quella frase mi è stata detta da qualcuno che amo molto e ha cambiato la mia vita”.
Ma ne rubiamo un’altra di frase: “In un periodo che non riesco a collocare ho creduto di non farcela”. E un’altra ancora: “Arrivati a Ferrara non avevamo niente. La nostra forza e la nostra voglia di vivere, quella sì. Sempre.”
Frammenti dai quali si intuisce l’intensità del percorso di una donna che non ha mai mollato e che, su quelle che potevano sembrare macerie, ha saputo costruire una vita felice, ricca di affetti, di soddisfazioni personali e professionali.
“Il mio desiderio – dice a questo proposito Adriana – è dare una speranza a chi si vede perso, a chi non riesce ad immaginare per sé un futuro. La mia storia dimostra l’esatto contrario e questo può essere d’incoraggiamento per molti giovani. E non solo per loro…”
“Nel libro c’è tutto – dice poi sorridendo – e ci sono tutti coloro che – nel dolore e nella rinascita, nell’abbandono e nel ritrovarsi – hanno contato e contano per me. Anche mio figlio Giacomo, al quale devo buona parte del mio coraggio e che ora mi accompagna da vicino nel far conoscere l’esistenza del libro all’esterno”.

Un libro nato in qualche modo da un lavoro a quattro mani, che anche per Francesca Boari – scrittrice per vocazione oltre che insegnante di storia e filosofia a Farrara – ha rappresentato molto.
“Stavo attraversando un momento particolare della mia vita e non riuscivo più a scrivere o forse non volevo. L’avventura con Adriana, l’empatia con lei e con la sua vita, l’addentrarmi sempre più nel suo cammino hanno rappresentato il mio riavvicinamento alla parola scritta, alla costruzione della storia che è un po’ come la costruzione di un amore. Credo che raccontare e raccontarsi sia la strada per uscire dalla solitudine e dall’individualismo. La condivisione è emozione, partecipazione, incontro. Ecco perché credo di aver trovato il genere letterario al quale dedicarmi: le biografie dell’animo”.

Dice Claudio Pattacini nella prefazione a “Le orme dell’orso”:
“Che la vita sia una cosa seria, spesso tragica ed a volte comica, è risaputo, ma che se ne scriva in un libro che parla di una parrucchiera senza trattare di acconciature, di moda, di foto con modelle, di 'quanto sono brava' è per lo meno sorprendente!”.

Sì, e saranno di sicuro in molti a farsi sorprendere da “Le orme dell’orso”.

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