C’era una volta la tintura per capelli. Può cominciare così il nostro viaggio alla ricerca dei prodotti di colorazione più innovativi e particolari, perché è molto importante evidenziare quanta strada sia sta fatta in cento anni, prima lentamente poi con un piglio sempre più spedito, fino ad arrivare alle odierne formulazioni.
Per farcene un’idea più precisa ci siamo rivolti a Gianni Malinverni, la cui lunga presenza nelle file di L’Oréal (è stato responsabile del laboratorio prove fino al 2004) e la passione instancabile per l’universo coiffure ne fanno un vero esperto. A lui chiediamo com’erano e come “funzionavano” le antesignane delle moderne colorazioni. “All’inizio del ‘900 – spiega Malinverni – vi era una colorazione contenuta in un flaconcino di vetro di circa 30 ml con parafenilendiamina in acqua distillata, che veniva venduto insieme a un altro flacone contenente acqua ossigenata a 10 volumi. I due si miscelavano al momento dell’applicazione. Bisogna però sottolineare che né lo sviluppo né l’aderenza erano regolati e controllabili, ma dipendevano dalla porosità dei capelli e dalla velocità dell’applicatore. Poteva quindi accadere che il colore si scurisse velocemente e che, se non si risciacquava al momento giusto, invece di un biondo si ottenesse un castano. Insomma, fare il parrucchiere era quasi come fare il prestigiatore”.
Anche se gli aneddoti interessanti e gustosi sarebbero molti, ci fermiamo qui. Ci sembra infatti che il “quasi prestigiatore” di allora sia il raffronto ideale per mettere in risalto la figura competente e iperorganizzata del colorista di oggi. Senza nulla togliere alla sua abilità, bisogna riconoscere l’importante ruolo delle aziende nel permettergli di raggiungere la qualità degli attuali risultati cromatici e soprattutto la possibilità di trattare con sempre maggiore delicatezza la fibra capillare e il cuoio capelluto.
Due i percorsi che la loro attività sembra imboccare: uno improntato alla tecnologia d’avanguardia come massimo benefit, l’altro teso ad indirizzare la ricerca tecnologica verso soluzioni eco-frendly. Ci apprestiamo ad approfondire entrambi i filoni, sapendo che in alcuni casi ci troveremo davanti a realtà borderline, che stanno fra l’una e l’altra scelta.
Sotto il segno dell’innovazione
A dare uno scossone all’universo della colorazione è stato senza dubbio il lancio di Inoa di L’Oréal Professionnel nel 2009 con la tecnologia ODS (Oil Delivery System), di recente ottimizzata e diventata ODS2. Claudia Pilloni della direzione scientifica L’Oréal Italia ci spiega in cosa Inoa si differenzi dalle colorazioni tradizionali: “Un prodotto di colorazione ad ossidazione è costituito da un agente ossidante, da molecole coloranti e da un agente alcalino, che serve per aprire le squame del capello e far penetrare le molecole coloranti. Contemporaneamente, l’ossigeno rilasciato dall’agente ossidante degrada la melanina togliendo il colore originale del capello, che viene ricolorato della tonalità desiderata dalle molecole coloranti penetrate nel capello. Storicamente, l’ammoniaca è l’agente alcalino più impiegato, in quanto il più efficace nel consentire una schiaritura maggiore di 2 toni ed il 100% di copertura dei capelli bianchi. Consapevoli del disagio olfattivo procurato dall’ammoniaca, i ricercatori L’Oréal hanno a lungo cercato di sostituirla con un altro agente alcalino. È stato necessario ripensare a diversi modelli e formulazioni perché l’uso del basificante attualmente impiegato in sostituzione dell’ammoniaca, la Monoetanolammina (MEA), non ha fornito risultati all’altezza dell’ammoniaca”.
“La soluzione è stata trovata nella realizzazione di una emulsione inversa: infatti una colorazione ad ossidazione convenzionale è una emulsione olio in acqua (O/W). Coloranti, ammoniaca e ossidante si trovano nella fase dominante, cioè quella acquosa. Invertendo le quantità delle fasi si ottengono anche cinetiche di reazione differenti. Aumentando la concentrazione della fase oleosa, i ricercatori L’Oréal sono riusciti ad ottenere i risultati di schiaritura e di copertura di una colorazione con ammoniaca, utilizzando come agente alcalino la MEA ma alla stessa concentrazione di una colorazione tono su tono”.
“Un nuovo approccio formulativo, convertito in una tecnologia industrializzata in grado di realizzare una nuova generazione di prodotti di colorazione ad ossidazione permanente. Questa tecnologia brevettata – che consente di avere colorazione inodori e gradevoli, capaci di schiarire fino a 3 toni, con una copertura del 100% dei capelli bianchi – è stata battezzata O.D.S (Oil Delivery System). I nostri test dimostrano anche che rispetta maggiormente il capitale lipidico del capello con una minore sensibilizzazione della fibra”.
Una conquista che non poteva non abbracciare anche gli altri brand professionali di L’Oréal. È nata così Chromatics di Redken e, recentemente, Colorinsider di Matrix. Al suo direttore marketing Andrea Magnaguagno chiediamo quali vantaggi ritiene la marca possa trarre dall’inserimento dell’ODS2 all’interno della nuova colorazione. “Con il lancio di Colorinsider – risponde – Matrix allarga la sua offerta colore per venire incontro a tutte le esigenze di un mercato in continua evoluzione. E lo fa in pieno stile Matrix: garantendo che tutti i suoi valori vengano rispettati. Parlo di qualità, accessibilità e alto valore aggiunto, per il parrucchiere e per le sue clienti”.
Come hanno accolto Colorinsider gli acconciatori e le consumatrici? “Splendidamente. Il nostro parrucchiere può oggi offrire un servizio caratterizzato dal massimo comfort durante l’applicazione, dal rispetto della fibra capillare, ma soprattutto può assicurare il miglior risultato colore Matrix possibile: un colore in alta definizione, fedele, preciso, brillante. Per quanto riguarda le consumatrici, ne sono entusiaste. Finalmente il colore che hanno sempre voluto, senza compromessi, in linea con il gusto attuale: naturale, pieno, vibrante. Il tutto senza ammoniaca, inodore”.
Parlando di conquiste tecnologiche, non mancano novità eclatanti anche in casa Wella Professionals, che ha lanciato Illumina Color. Per sapere qual è l’aspetto più innovativo di questa colorazione, ci rivolgiamo alla responsabile marketing Lisa Novali. “Illumina Color unisce le performance della colorazione permanente con un effetto colore inedito, iper-naturale, traslucente e luminosissimo, insieme ad una superiore delicatezza del trattamento: un mix di peculiarità praticamente impossibile da trovare riunite nella stessa colorazione. All’acconciatore, il duplice vantaggio quindi di un colore in linea con le nuove tendenze emergenti, improntate alla riscoperta di una raffinata naturalezza, senza rinunciare alla perfetta copertura dei capelli bianchi e ad un potere schiarente efficace fino a 3 toni. La nostra più grande innovazione nella colorazione degli ultimi anni”.
La si può definire una colorazione ad ossidazione? “Sì, si tratta di una colorazione permanente ad ossidazione e si miscela in rapporto 1:1 con la crema ossidante Welloxon Perfect. La sua nuova consistenza in morbida crema-gel iridescente di facile distribuzione ne favorisce il comfort e la semplicità di utilizzo”. L’effetto luminosità che la caratterizza coincide con una maggiore salute dei capelli? “Sì, c’è una stretta correlazione tra il plus di protezione della fibra del capello e l’estrema lucentezza che Illumina Color garantisce. La nuova Microlight Technology, infatti, preserva il capello rendendolo liscio e levigato, compatto e protetto. La luce si riflette così in maniera ottimale, per una brillantezza straordinaria”.
Ma cosa è esattamente questa Microlight Technology? Lo scopriamo attraverso le parole di Claudia Di Pasquale, P&G Salon Professional scientific communication: “La Microlight Technology, frutto di anni di ricerca condotta a livello globale, svolge un’efficace azione anti-radicali liberi per un effetto trattante e una lucentezza imbattibili. È costituita da milioni di microparticelle di una sostanza che incapsula gli ioni rame presenti sulla superficie del capello (che provengono dall’acqua di lavaggio e sono possibili generatori di radicali liberi), riducendo i danni sulle cuticole. In questo modo la superficie del capello rimane trasparente colore dopo colore. Un vantaggio immediatamente visibile e tangibile per la cliente”.
Il lato eco-friendly della tecnologia
Sono davvero molte le aziende che oggi propongono colorazioni impreziosite di ingredienti naturali (vocazione a volte dichiarata dal nome stesso del prodotto), avvicinandosi – ognuna secondo un proprio protocollo – al concetto di trattamento. È, ad esempio, il caso di The Colomer Group con Orofluido Color Elisir, all’interno del quale si trovano olio di argan, ricco in Vitamina E ed acidi grassi essenziali, olio di cipero ad elevato contenuto di acidi grassi e tocoferolo che proteggono dai radicali liberi, olio di semi di lino che sigilla e appiattisce la cuticola donando uniformità e controllo. “Questi oli – dicono in azienda – ricoprono la fibra capillare e formano un film impermeabile che consente ai pigmenti di penetrare all’interno: grazie all’azione di tale miscela è stato possibile utilizzare un agente alcalinizzante delicato e inodore che non danneggia la cuticola”.
Oli anche per Chromatique Nature di Hantensis. Oltre a quello di argan, di cui abbiamo parlato sopra, è presente l’olio di jojoba, che favorisce un azione protettiva, emolliente ed antiossidante. E non manca la cheratina, anch’essa sostanza naturale, alla quale va il compito di aiutare a rinforzare la fibra capillare rivitalizzando lo stelo.
Pure Dikson ha voluto puntare sugli oli (di argan e macadamia) per il suo Color Extra Coverage, aggiungendo le proteine della seta capaci di creare una barriera protettiva, fissandosi alla cheratina dei capelli ed aiutandola a svolgere un’azione idratante, anti-invecchiamento e lenitiva.
Il viaggio nell’ispirazione “green” prosegue con Color System Tint & Tone Advanced di La Biosthetique Paris. Oltre a contenere una bassa percentuale di ammoniaca e sostanze trattanti sperimentate da tempo, quali il bisabololo e l’olio di cocco, Color System Tint & Tone Advanced è stata potenziata con aloe vera e betaina, che svolgono un’azione protettiva e lenitiva riportando al giusto equilibrio l’idratazione del cuoio capelluto. I
Interessante perché inusuale la scelta di Medavita. La sua colorazione Enjoy è infatti una crema colorante senza ammoniaca formulata con estratti biologici di tè rosso, nero, giallo e bianco. Ma perché i tè? “Perché esaltano il colore e allo stesso tempo esercitano un’azione nutri-protettiva profonda. Inoltre sono un efficace antiossidante e donano forza, lucentezza e morbidezza. La colorazione diventa così un vero trattamento di bellezza e il colore è intenso e brillante”.
C’è un’altra colorazione che al suo interno presenta il tè, questa volta verde, inserito nel complesso Active Complex che contiene anche acqua di melograno e uva rossa. È Esigent, colorazione diretta di Farmaca International che fa dell’abbina-mento naturalezza/alta tecnologia il proprio valore aggiunto.
Elementi naturali anche in Bacò Soft Color di Kaaral (senza ammoniaca con idrolizzati di seta e proteine del riso) e in Inebrya Color (semi di lino e aloe vera che riducono i fenomeni di sensibilizzazione cutanea per una protezione naturale dei capelli e della cute).
Chiudiamo la carrellata con Permesse Color Assurances di Barex Italiana, a base di peptidi vegetali certificati organici ed ingredienti anch’essi certificati, perché il suo claim – “Dalla natura più pura, la tecnologia più avanzata” – ci pare racchiudere in modo efficace quanto abbiamo voluto dire fin qui.
Incontro ravvicinato con le aziende
Restiamo nell’ambito delle scelte naturali, approfondendo con alcune aziende gli aspetti più significativi delle loro colorazioni. A Daniela Cavallini, technical educator Aveda Italy chiediamo cosa si intende per “colorazione permanente di derivazione naturale al 96%”, come viene definita la Full Spectrum del brand. “Il colore tradizionale – risponde – ha, come basi di supporto ai pigmenti coloranti, un idrocarburo estratto dal petrolio: la paraffina. Al suo posto, noi preferiamo usare basi dense create con oli di jojoba, ricino, girasole e aggiunte di cocco, soya e candelilla wax. Ingredienti che non necessitano di solventi come invece la paraffina, quindi il nostro ‘solvente’ è… acqua! Sono anche presenti estratto del tè verde, tè rooibos, forti anti-ossidanti che preservano il colore e mantengono i capelli giovani e sani. Basi cremose, morbide ed idratanti al fine di ottenere capelli splendenti e sani al tatto, con sfumature così naturali da farli sembrare ‘non tinti’. Con la chimica verde, quindi, inseriamo, dove possibile, attivi naturali al posto di quelli chimici. Ne rimane un 4% dato da pigmenti indispensabili per ottenere la gamma colore e stabilizzare il pH”.
Natura significa anche acqua, come dimostra Thermae Spa Color, la colorazione nata dalla collaborazione tra Alfaparf Group e Terme di Chianciano. Quali le sue peculiarità? Risponde Ruben Ugarte, responsabile education internazionale APG: “Innanzitutto è la prima colorazione preparata con acqua termale. Più precisamente con l’acqua che scaturisce dalla Fonte Santa di Chianciano Terme, il cui contenuto di zolfo, magnesio e calcio completa il trattamento con un importante effetto purificante e rimineralizzante, utile per aiutare i capelli a ritrovare vitalità e splendore. Quindi – altro fattore che contribuisce ad evidenziarne la naturalità – è totalmente priva di ammoniaca, PPD, alcool etilico, parabeni, paraffina/oli minerali, formaldeide, silicone, profumi. Inoltre, contiene l’innovativo Cosmetic Spa System che protegge i capelli durante l’azione di schiaritura e aiuta a massimizzarne la cosmeticità”.
È vero che il servizio prevede anche un trattamento pre e post colore sempre della linea Thermae Spa? “Sì, prima dell’applicazione del colore si effettua un massaggio rilassante e rinfrescante con Fluidus, prodotto di ‘preparazione e protezione’. Terminato il tempo di posa del colore, si procede al lavaggio con lo Shampoo Suavitas Destressante, per prolungare la durata del colore e la sensazione di benessere. Infine, si applica la Maschera Mineralis che reidrata la fibra capillare, apporta dolcezza alla cute e lascia i capelli morbidi e lucenti”.
Lanciato di recente da Kemon, azienda caratterizzata da una particolare attenzione alla tutela dell’ambiente che ha portato a scelte concrete, Coloringreen ha tutte le carte in regola per abitare l’universo eco-frendly. “Coloringreen – spiega la product manager Anna Maria Lipparoni – è un nuovo sistema di colorazione tono su tono in crema gel la cui formula è arricchita con ingredienti naturali da agricoltura biologica: il miele – che esercita un’azione benefica sul cuoio capelluto grazie alle sue proprietà emoll
enti e dona ai capelli salute, consistenza, splendore – e l’altea – che protegge i capelli ed il cuoio capelluto dalle aggressioni esterne e da possibili irritazioni. Inoltre i pigmenti di Coloringreen, con il loro elevato grado di purezza, danno perfetta stabilità al colore per risultati fedeli di altezza di tono e di riflesso”.
Le scelte eco-friendly in fatto di colorazione possono avvantaggiare il business dell’acconciatore? “Sì, perché – con un servizio moderno e distintivo – consentono di avvicinare al colore nuove clienti, consumatrici magari intimorite dall’aspetto chimico delle formulazioni o sensibili al discorso ambientale. Anche in periodi di crisi, questo tipo di colorazioni permette di diversificare i servizi ed aumentare il listino. La maggior parte dei saloni che acquistano colorazioni ‘green’, infatti, fa una differenziazione sul prezzo del colore: il servizio tradizionale al solito prezzo ed il servizio eco-friendly e con ingredienti naturali ad uno più elevato”.
Abbiamo fin qui visto che l’assenza di ammoniaca nei prodotti di colorazione è stato più volte citato come un plus. Perché tanto rilievo? Dopo aver osservato che anche Nectaya di Goldwell ha fra le sue caratteristiche quella di essere ammonia-free, abbiamo girato la domanda a Renzo Candela, educator del marketing department del brand. “Già da qualche anno – dice – esiste una macro tendenza verso il mondo del naturale e del ‘green’. C’è addirittura un movimento sociale a livello mondiale chiamato LOHAS, acronimo di ‘Life Of Health And Sustainability’, formato da gruppi di persone che scelgono uno stile di vita improntato alla sostenibilità ambientale. Questo ha aperto il mercato a tutta una serie di prodotti e servizi che tendono a soddisfare tali esigenze. Scendendo nel ‘micro’, le aziende della coiffure hanno scelto di lanciare prodotti e colorazioni con ingredienti di origine naturale proprio per la crescente richiesta da parte dei consumatori. Grazie ai brevetti e alla tecnologia Goldwell, con Nectaya si è riusciti a raggiungere il delicato equilibrio tra alcuni componenti di origine naturale, assenza di ammoniaca e performance colore”.
Se il nostro obiettivo è presentare colorazioni che abbiano caratteristiche particolari, anche con Nashi Life di Landoll siamo sulla strada giusta. Ce ne parlano gli esperti del laboratorio ricerca e sviluppo del brand: “Nashi Life si distingue dalle colorazioni tradizionali grazie all’innovativo Nutri Oil Biocomplex AKL, vero attivatore di questo sistema di colorazione eco-friendly. Si tratta di un fluido protettivo e nutriente a base di olio di argan, keratina di cashmere e lanolina: la keratina di cachemire penetra nel capello riparandolo e rigenerandolo, la lanolina svolge una profonda azione idratante che previene fastidi e irritazioni della cute. Contiene per l’84% ingredienti naturali mentre è invece privo di ammoniaca, vaselina, paraffina, parabeni. Grazie alle sue caratteristiche, Nashi Life assicura assenza di odori fastidiosi, stabilità, certezza della schiaritura e doppia capacità di preservare lo strato protettivo del capello”.
Chiudiamo con la colorazione Oil Hair Color di GKhair, azienda leader dei sistemi liscianti, che inizialmente ci ha colpiti per uno dei suoi ingredienti: l’estratto di pura lana vergine. Dalla curiosità di comprenderne la funzione è nata la conversazione con Colleen Martorano, international director of education & marketing, che sintetizziamo così: “Tutti i prodotti GKhair contengono la miscela progressiva Juvexin, estratto dalla pura lana di pecora attraverso un processo totalmente naturale: quanto più se ne prolunga l’uso, tanto più i capelli risultano sani e rinforzati. Juvexin è alla base della formulazione sia del colore, sia del nostro sistema lisciante: questo rende totale la sinergia tra i due servizi, che possono essere realizzati anche lo stesso giorno lasciando i capelli ancora più forti e in forma”.
Ma perché proprio la lana di pecora? “Dopo varie ricerche, i nostri laboratori hanno constatato che la pura lana vergine presenta, nella sua struttura, caratteristiche molto simili al capello umano. Grazie al perfetto bilanciamento interno tra le proteine che lo compongono, Juvexin è in grado di donare ai capelli il nutrimento di cui hanno bisogno”. Alla luce di quanto abbiamo detto e di quanto ci è stato detto, non può mancare una considerazione: ne è passata davvero tanta di acqua sotto i ponti da quando la colorazione si chiamava tintura. Cento anni votati alla ricerca, affinché l’acconciatore possa offrire alla donna bellezza, benessere e sicurezza