Dopo un controllo accurato delle Fiamme Gialle su più di 30 attività gestite da acconciatori di origine cinese, ne sono stati chiusi quasi la metà perché risultati non in regola: le norme in vigore prevedono infatti che gli acconciatori che vogliano svolgere questa attività, ma che non sono in possesso di adeguato titolo di qualificazione professionale, devono avvalersi della figura di un direttore tecnico, sempre presente in salone per garantire l’osservanza delle necessarie prescrizioni professionali ed igienico-sanitarie.
I finanzieri hanno accertato che i titolari si son avvalsi di figure professionali fittizie, mai presenti nei saloni di acconciatura o prive dei necessari requisiti di legge. Nella conduzione delle loro attività irregolari, i titolari sono stati supportati da uno studio di consulenza di Torino che, attraverso dei prestanome, ha garantito la copertura richiesta. In totale 15 persone, fra i finti direttori tecnici e i titolari dello studio, sono state denunciate all’A.G. per concorso nel reato di falso in atto pubblico. Uno dei tanti episodi di “mala acconciatura” che porta nuovamente l’attenzione sull’abusivismo e sulla necessità di una maggiore regolamentazione nel settore coiffure.